Paperblog A.R.T.Associazione Paulo Parra Ricerca Terminalità: novembre 2008

martedì 25 novembre 2008

Lenire le sofferenze, un Hospice per sentirsi a casa

Riportiamo con piacere sul nostro blog l'articolo del giornalista Dario Rigolli pubblicato dal Corriere Padano del 19 novembre sul tema dell'hospice e delle cure palliative.

In questi mesi, si è sentito parlare spesso di Hospice, in riferimento a cordate cooperative a tre, quattro o cinque, disponibili nella versione bianca o in quella rossa e accompagnate da nuovi divorzi e vecchi rancori. Nella nostra provincia è attiva una sola struttura di questo tipo, quella di Borgonovo (Val Tidone) Una Casa per le Cure Palliative

hospice Una Casa per le Cure Palliative, Borgonovo Val Tidone (PC)
foto di Davide Rovani

ma anche Piacenza e la Val d'Arda si muovono in quella direzione. Ma cosa si intende esattamente per Hospice? Si definiscono centri residenziali di cure palliative (hospice) le strutture che si occupano di assistenza in ricovero temporaneo di persone affette da malattie progressive ed in fase avanzata, per le quali ogni terapia risulta inutile o inappropriata. Propedeutico a qualunque discorso sulla struttura in sè è il concetto di cure palliative.
Traduction de l’article publié sur le Corriere Padano :

Ces mois derniers, on a souvent parlé d’Hospice (…). Dans notre province, un seul hospice existe pour le moment. Il se trouve à Borgonovo (Val Tidone) et s’appelle Une Maison pour les Soins Palliatifs. A Piacenza et dans la Vallée d'Arda, on s’active dans la même direction.
De quoi parle-t-on exactement quand on parle d’Hospice ? Il s’agit de centres résidentiels de soins palliatifs (hospice), des structures qui s'occupent d'assistance en hospitalisation temporaire destinée à des personnes qui souffrent de maladies progressives et en phase avancée et pour lesquelles toute thérapie est désormais inutile ou non appropriée.
Plus important que la structure en elle-même est le concept de soins palliatifs.

Il termine "palliativo" deriva dal latino pallium, mantello, l'immagine ci riporta immediatamente alla storia di San Martino, (l'11 novembre è Giornata Nazionale contro la Sofferenza Inutile della Persona Inguaribile) il cavaliere che divise il proprio mantello per dare protezione e conforto a una persona bisognosa, incontrata lungo il cammino.
Le terme " palliatif " dérive du latin pallium, manteau. L'image nous reporte immédiatement à l'histoire de Saint Martin, (le 11 novembre, en Italie, est la Journée Nationale contre la Souffrance Inutile de la Personne Incurable) le célèbre cavalier qui partagea son manteau pour offrir protection et réconfort à une personne dans le besoin, rencontrée le long du chemin.

Immagine tratta dal Calendario Padì - A.R.T. 2009, retro del mese di gennaio

La filosofia delle cure palliative è contenuta in questa idea del dare protezione e conforto a chi non può guarire, ma può ricevere beneficio da cure che si propongono di accudirlo con competenza e delicatezza in tutte le sue difficoltà, cercando la qualità della vita in ogni momento. L'Associazione Paulo Parra per la Ricerca sulla Terminalità - A.R.T. (unico membro FCP della provincia) è una onlus molto attiva nell'ambito di terapia del dolore e cure palliative (le iniziative più recenti: il libro "Ricordati che devi vivere" sulla storia di accompagnamento di Marilù Barontini

La philosophie des soins palliatifs est contenue dans cette idée de donner protection et réconfort à celui ou celle qui ne peut plus guérir, mais qui peut par contre, recevoir bénéfice de soins qui se proposent de le soutenir avec compétence et douceur dans toutes ses difficultés, en privilégiant la qualité de la vie à tout instant.
L'Association Paulo Parra pour la Recherche sur la Terminalità - A.R.T. (la seule association de toute la province à être membre de la Fédération Italienne de Soins Palliatifs FCP) est une association reconnue d’utilité publique très active dans le domaine de la thérapie de la douleur et des soins palliatifs.
Parmi les initiatives les plus récentes, citons le livre de l’A.R.T. Rappelles-toi que tu dois vivre sur l'histoire de l’accompagnement de Marilù Barontini jusqu’à la fin de sa vie

e il Calendario Padì A.R.T. "un viaggio nel mondo delle cure palliative e dell'hospice, tra immagini, esperienze e informazioni utili").
et le Calendrier Padì A.R.T., un voyage dans le monde des soins palliatifs et de l'hospice, parmi des images, des expériences et des informations utiles).

La dottoressa Lucia Tagliaferri (membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione) ha sottolineato che: "Il punto è sostenere il malato e i suoi cari. L'hospice è più simile ad una casa che ad un ospedale e le cure palliative sono un approccio che si prende cura della persona nella sua globalità, nel quale il controllo del dolore, di altri sintomi e degli aspetti psicologici, sociali e spirituali è di primaria importanza.

Una camera del Centro Residenziale per le Cure Palliative
La Valle del Sole di Borgo Val di Taro (PR)

L'obiettivo, per l'hospice come per le cure palliative, è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per le persone malate e le loro famiglie. L'équipe di un hospice include medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali e spirituali (che possono essere laici o religiosi) e volontari di accompagnamento".
Lucia Tagliaferri (membre du Conseil Directeur de l'Association) souligne que l’important est de soutenir le malade et ses proches. L'hospice est plus semblable à une maison qu'à un hôpital. Dans les soins palliatifs, l’approche, qui est à la base de notre action, nous conduit à prendre soin de la personne dans sa globalité, c’est à dire à nous occuper du contrôle de la douleur, des autres symptômes et des aspects psychologiques, sociaux et spirituels qui sont de première importance. L'objectif, de l’assistance en hospice, comme pour les soins palliatifs, est de proposer la meilleure qualité de vie possible aux personnes malades et à leurs proches. L'équipe d’un hospice inclut des médecins, infirmiers, psychologues, kinésithérapeutes, assistantes sociales, assistants spirituels (laïques ou religieux) et des bénévoles d’accompagnement.

Immagine tratta dal Calendario Padì - A.R.T. 2009, retro del mese di aprile

Una struttura di hospice è concepita per essere un aiuto gratuito (che sia pubblico o privato in convenzione) e temporaneo al malato, da affiancare ad un'assistenza domiciliare o all'unità di cure palliative dell'Ausl. La dottoressa, inoltre, sottolinea la necessità per questo tipo di strutture di essere "simili a una casa, ogni persona malata ospite può disporre di una cucina, un letto per un amico o un famigliare e un bagno personale, in hospice non ci sono orari di visita e il centro attorno al quale ruota e si organizza l'assistenza è sempre la persona nella sua globalità. Tutto questo per garantire una qualità di vita che sia la più alta possibile".

Une structure hospice est conçue comme une aide gratuite (que l’hospice soit public ou une structure privée en convention avec le système sanitaire national) et temporaire au malade qui s’appuie sur une assistance à domicile ou sur une unité de soins palliatifs de l’Ausl (système sanitaire national).
Lucia Tagliaferri souligne, en outre, la nécessité pour ce type de structures d'être semblable à une maison où chaque personne malade peut disposer d'une cuisine, d’un lit pour un ami ou un membre de la famille et d’une salle de bain individuelle. Dans un hospice, il n'y a pas d’horaire de visite. Tout tourne et s'organise exclusivement en fonction de l’assistance à la personne dans sa globalité. Tout cela dans le but de garantir une qualité de vie qui soit la plus haute possible.

Per saperne di più: artlabagnata@gmail.com

Riflessione sul Convegno A.R.T. dell'11 Novembre 2008

Abbiamo ricevuto dalla dr.ssa Alessandra Martini, insegnante e amica, una preziosa riflessione relativa alla tavola rotonda La narrazione: uno strumento di cura e di benessere per chi vive una malattia grave e per i suoi cari, organizzata dall'A.R.T. in occasione della IX Giornata Nazionale contro la Sofferenza Inutile della Persona Inguaribile. La rilfessione di Alessandra è nata per essere condivisa con l'équipe dell'A.R.T. e pubblicata come commento sul blog. Non essedole stato possibile quest'ultimo passaggio per problemi tecnici, l'ha inviata via mail chiedendo a noi di pubblicarla sul blog per condividerla con tutti i visitatori.

Lo facciamo con piacere.
Une réflexion sur la Rencontre de l’A.R.T du 11 Novembre 2008

Nous avons reçu d’Alessandra Martini, enseignante et amie, une précieuse réflexion après la table ronde sur La narration : un instrument de soin et de bien-être pour celui ou celle qui elle vit une maladie grave et pour ses proches, organisée par l’A.R.T. à l’occasion de la IX Journée Nationale contre la Souffrance Inutile de la Personne Incurable.
Alessandra a souhaité partager sa réflexion avec l'équipe de l'A.R.T et nous a demandé de la publier comme commentaire sur le blog. Nous le faisons avec plaisir.
Ci tengo a scrivere due cosine piccole piccole circa il convegno La narrazione: uno strumento di cura e di benessere per chi vive una malattia grave e per i suoi cari organizzata dall'A.R.T. l'11 Novembre scorso a Piacenza.


E' stata una giornata molto bella, ben costruita e con dei contributi toccanti che hanno lasciato il segno in chi ha ascoltato.
Personalmente, ho sentito direttamente sulla pelle le cose dette e il giorno dopo - 12 Novembre- mi sono trovata a riviverle in una veste un pò diversa.
Infatti il 12 sono stata in pellegrinaggio a Lourdes e -vi sembrerà strano- ma era come se un filo sottile sottile unisse la giornata dell'11 con quella del 12. I concetti, i contenuti, le cose dette, sentite, vissute... erano assolutamente le stesse! Cambiava la forma, ma non la sostanza.


I relatori della giornata


Mi sono resa conto di come il vostro lavoro sia qualcosa di superiore perchè non tratta di carte, dati, cartelle cliniche ma pone al centro l'uomo, nella sua integrità di persona.
Je tiens à écrire deux petites réflexions sur la table ronde La narration : un instrument de soin et de bien-être pour celui ou celle qui elle vit une maladie grave et pour ses proches, organisée par l’A.R.T. à Piacenza.
Ce fut une très belle journée, bien construite et avec des interventions touchantes qui ont frappé l’auditoire. J'ai personnellement ressenti profondément, les choses entendues et, le jour suivant, 12 Novembre, je me suis trouvée à les revivre dans un contexte un peu différent.
En effet, le 12 je suis partie en pèlerinage à Lourdes et - cela vous semblera étrange - mais c’est comme si un fil subtil, très subtil, avait uni la journée du 11 novembre avec celle du 12. Les concepts, les contenus, les choses dites, senties, vécues… étaient absolument les mêmes ! Changeait la forme, mais pas la substance. Je me suis alors rendue compte combien votre travail a une valeur supérieure parce qu'il ne s’occupe pas de papiers, de données, de dossiers médicales, mais mets au centre l'homme, dans son intégrité de personne
.
Si ha a che fare con l'essere umano tutto- nella sua sostanza ed essenza. E sempre l'uomo, visto con gli occhi di un cristiano o di un laico, un essere dotato di un corpo - che si vede- e di uno spirito- non si vede. Se il corpo soffre, perchè malato, lo spirito non starà tanto meglio... e lì intervenite voi (o per chi fa esperienze di fede, può intervenire la spiritualità) ma non a "salvare dalla sofferenza" ma "nella sofferenza" (come dice il caro Don Angelo) a dare una speranza in più a vivere il dolore non con disperazione (o rassegnazione) ma con dignità.
C’est l'être humain dans toute dans sa substance et son essence. Il s’agit toujours de l'homme, qu’il soit vu avec les yeux d'un chrétien ou ceux d'un laïque, c’est un être doué d'un corps - qu'on voit - et d'un esprit - qui ne se voit pas. Si le corps souffre, parce que malade, l'esprit n’ira pas beaucoup mieux… et là vous intervenez (ou pour celui qui a l’expérience de la foi, la spiritualité sans doute peut intervenir), mais pas pour " sauver de la souffrance ", mais " dans la souffrance " ; (comme le dit si bien le cher Don Angelo) pour donner un espoir en plus afin de vivre la douleur non pas dans le désespoir (ou dans la résignation) mais dans la dignité.


I ragazzi del Percorso Padì Parole Discrete di Borgo Val di Taro intervenuti alla tavola rotonda


Credo che oggi, purtroppo, la malattia sia un tabù (com'è stato il sesso prima del 68) e il dolore, in tutte le sue forme non debba essere espresso perchè non conforme con tutto quello che abbiamo intorno ed i modelli a cui ci ispiriamo. Come le donne di inizio secolo non potevano manifestare liberamente la propria maternità "il loro pancione" perchè "non stà bene", allo stesso modo, oggi non si può mostrarsi malati "perchè poi chissà la gente cosa dice". Ma non parlarne o fingere che "vada tutto bene" non aiuta e soprattutto non serve a farci stare meglio, anzi! (la famosa pentola a pressione...)

Je crois qu'aujourd'hui, malheureusement, la maladie est encore un tabou (comme l’était la sexualité avant 68) et que la douleur, sous toutes ses formes, ne doit pas être manifestée car non conforme avec tout ce que nous avons autour de nous et avec les modèles auxquels nous nous inspirons. De la même façon que les femmes du début du siècle dernier ne pouvaient pas montrer librement leur maternité, " leurs gros ventre ", car « cela ne se faisait pas », de la même manière, on ne peut aujourd'hui se faire voir malades car " qu’est-ce que diront les gens ensuite ". Mais, ne pas en parler, ou feindre que " que tout va bien ", n'aide certainement pas et surtout ne nous permet pas de nous sentir mieux, bien au contraire ! (la fameuse cocotte minute qui risque d’exploser…)

Quindi, alla luce di tutto questo, ritengo che quello che state portando avanti con estrema delicatezza, sia un "andare contro corrente" che vi onora.

Con infinito affetto

Alessandra
A la lumière de tout ceci, je considère donc que l’action que vous développez avec extrême délicatesse est en quelque sorte une façon " d’aller contre courant " qui vous honore.

Avec toute mon affection,
Alessandra
L'A.R.T. ringrazia il dott. Carlo Mistraletti per le fotografie
L’A.R.T. remercie le dr. Carlo Mistraletti pour les photographies

venerdì 14 novembre 2008

Parlare di cure palliative attraverso la danza: il video sull'esperienza dell'A.R.T.

Parler de Soins Palliatifs avec la danse :
la vidéo sur l'expérience de l'A.R.T.
All'interno del XV Congresso Nazionale della Società Italiana Cure Palliative tenutosi ai Giardini Naxos, Messina, dal 3 al 6 novembre 2008 , la delegazione dell'A.R.T. ha presentato diversi progetti. Tra questi, l'innovativo video "Parlare di cure palliative attraverso la danza: l’esperienza dell’Associazione Paulo Parra per la Ricerca sulla Terminalità" nella sezione Immagini.

L’A.R.T. è convinta che per parlare di temi tabù e arrivare ai “non addetti ai lavori”, si possano utilizzare modalità non convenzionali, affrontando questi argomenti attraverso la cultura e l’arte. Fin dalla sua nascita, l’Associazione organizza concerti, serate culturali, spettacoli teatrali, mostre fotografiche e di pittura sui temi inerenti alle cure palliative, non per raccogliere fondi, bensì per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica.

Dal 2002, in occasione della Giornata Nazionale contro la Sofferenza Inutile della Persona Inguaribile, l’Associazione collabora con il CAD (Centro Accademico per la Danza) di Piacenza. Da quel momento l’Accademia, con la supervisione dell’A.R.T., crea ogni anno un balletto ad hoc sulla tematica scelta dalla Federazione Cure Palliative per la Giornata di San Martino.
Depuis 2002, à l'occasion de la Journée Nationale contre la Souffrance Inutile de la Personne Incurable, qui se tient chaque année en Italie, le 11 Novembre, journée de Saint Martin choisi comme symbole des soins palliatifs, l'A.R.T. collabore avec le CAD (Centre Académique pour la Danse) de Piacenza. Avec la supervision de l'A.R.T., le CAD créé un ballet ad hoc sur le thème choisi par la Fédération Italienne de Soins Palliatifs (FCP) dont l'A.R.T. est membre.

Il video narra questa esperienza...

ripercorrendo le tappe e i temi affrontati...

mostrando brani tratti dai balletti realizzati...

dando voce ai protagonisti e al pubblico intervenuto...



All'interno del Congresso, la presentazione del video ha riscosso un forte interesse. Diversi rappresentanti di associazioni di volontariato e strutture sanitarie hanno chiesto di ospitare il balletto nelle loro zone di competenza per sensibilizzare la cittadinanza. La délégation de l'A.R.T. a présenté la vidéo à l'occasion du XV Congrès National de la Société Italienne de Soins Palliatifs qui s'est tenu en Sicile, du 3 au 6 novembre dernier. La vidéo a obtenu un grand succès. Les ballets que vous pouvez visualiser sont à votre disposition. Si vous souhaitez les recevoir dans votre ville pour aider à la diffusion de la culture des soins palliatifs, contactez-nous.

Se anche voi siete interessati a proporre uno dei balletti dell'A.R.T. e del CAD per la vostra città, AUSL o Associazione, contattateci!


L'A.R.T. presenta
Ricordati che devi vivere!
L'A.R.T. présente "Rappelles-toi que tu dois vivre!"
L'histoire de l'accompagnement d'une femme très spéciale : Marilù Barontini

Storia di accompagnamento di una donna speciale:
Marilù Barontini

Ricordati che devi vivere è il primo libro della collana I Sentieri della Vita. La collana nasce con l’obiettivo di raccogliere percorsi di vita di chi affronta la dura prova di una malattia inguaribile, così come narra la storia di accompagnamento di Marilù Barontini, sostenuta dall’A.R.T. "Rappelles-toi que tu dois vivre!" est le premier livre de la collection "Les Sentiers de la vie". Cette initiative éditoriale a comme objectif de recueillir des expériences de vie de personnes qui affrontent la dure épreuve d'une maladie qui ne pourra pas guérir, comme le cas de Marilù, accompagnée et soutenue par l'A.R.T.

Marilù era ammalata e stava attraversando un periodo di forte depressione e sfiducia. L'infermiera che si prendeva cura del marito, in dialisi da anni, accortasi del momento di difficoltà che Marilù stava vivendo, la presentò ad Amanda Castello, fondatrice dell'A.R.T. e ideatrice della collana I Sentieri della Vita.

Iniziò così un rapporto di sostegno e d'amicizia che aiutò Marilù a ricominciare a sentirsi viva. Dal percorso d'aiuto svolto con Amanda, nasce Ricordati che devi vivere, diario di bordo della malattia di Marilù e titolo del nostro primo libro - testimonianza. La battaglia contro la malattia, su suggerimento di Amanda, viene raccontata da Marilù come in un copione di film di fantascienza, nel quale ogni personaggio, il suo tumore e gli elementi della terapia hanno un ruolo specifico ed un curioso nomignolo.

Marilù, gravement malade, est soutenue d'abord par Amanda qui lui propose de raconter ses émotions et de les exprimer par l'écriture. Elle lui suggère de créer le scénario d'un film de science fiction imaginaire dans lequel chaque personnage a un role spécifique et où son cancer et les éléments de sa thérapie ont de curieux surnoms... Ainsi nait "Rappeles-toi que tu dois vivre!"

La scrittura per Marilù è vita. Ha la possibilità di guardare in faccia la sua malattia, di capirla e di affrontarla con il supporto adeguato. Inoltre, scrive per il nipotino fiabe di animali, racconta episodi della sua vita con ironia ed intelligenza, descrive i luoghi della sua infanzia sulle colline dell'Appennino Piacentino... ecc.

Dopo la morte di Marilù, l’A.R.T. inizia con i famigliari la raccolta dei suoi scritti.

Chiede alle persone che hanno accompagnato Marilù e ai famigliari stessi di scrivere una pagina del libro fatto di ricordi e riflessioni legati al tratto di vita condiviso con lei.

Après le décès de Marilù, l'A.R.T. commence avec la famille et les amis les plus chers à collecter écrits, photos et souvenirs. L'A.R.T. demande aux proches de Marilù d'écrire un témoignage et des réflexions sur les derniers moments vécus auprès d'elle.

Vorrei quasi cominciare come nelle fiabe, "C'era una volta" … oppure come una lettera d'amore, "Amore mio", perché, in tutti casi, quello che stiamo per raccontare è nello stesso tempo una fiaba e una storia d'amore che avremmo voluto durasse ancora.

Je voudrais commencer comme dans les fables “Il était une fois…” ou bien comme dans une lettre d’amour “Mon amour”, car, dans tous les cas, ce que nous allons vous raconter est en même temps une fable et une véritable histoire d’amour que nous aurions souhaité puisse durer encore.

Così, con le parole di Amanda Castello, inizia Ricordati che devi vivere.
C’est ainsi, avec les mots d’Amanda Castello, que commence "Rappelles-toi que tu dois vivre".

Il libro è sì il racconto della storia di accompagnamento di una persona gravemente ammalata, ma rappresenta soprattutto la volontà di sottolineare il modo in cui, Marilù, fino all'ultimo istante, circondata da una forte rete d'affetto e di energia, inizia a ricuperare il gusto per la vita, a riprendere ad amare se stessa e a coltivare le proprie passioni come, ad esempio, la scrittura.

Le livre est l’histoire de l’accompagnement d’une personne gravement malade. Mais il entend surtout montrer la façon dont Marilù, entourée jusqu’à la fin par un solide réseau d’affection et d’énergie, a récupéré petit à petit le goût pour la vie, à recommencé à s’aimer et à cultiver ses hobbies, comme l’écriture.

Proprio Marilù, a conclusione del diario di bordo della sua malattia, scrive:

Se queste pagine saranno lette un giorno da qualcuno, vorrei si trattasse di un ammalato per infondergli speranza o di un medico, perché si fermi sempre a riflettere prima di parlare a chi è colpito da un cancro, così da mitigare il dovere d'informare con un incoraggiamento a sperare. Quanto agli altri eventuali lettori, per loro fortuna in buona salute, mi piace immaginarli mossi da un intimo desiderio di solidarietà e pronti a tendere le braccia verso chi è colpito dalla sofferenza.

Marilù a écrit en exergue à ce travail :

Si ces pages seront lues un jour par quelqu'un, je voudrais que ce soit par une personne malade pour lui insufler de l'espoir ou bien par un médecin, pour qu'il prenne le temps de réfléchir avant de parler avec celui ou celle qui est atteint d'un cancer, pour pouvoir ainsi équilibrer le devoir d'informer par un encouragement à espérer. Quant aux autres éventuels lecteurs, heureusement en bonne santé, je veux les imaginer motivés par un vrai désir de solidarité et décidés à ouvrir leurs bras à ceux qui sont frappés par la souffrance.

La scrittura offre una possibilità di raccontarsi in profondità, di parlare della propria malattia dandole concretezza, definendola con le proprie parole, un’occasione per ridare un valore alla vita e lasciare qualcosa di sé, di sincero ed intimo.
Per i famigliari, coinvolti dall’équipe A.R.T. nella preparazione del testo, il libro dedicato alla persona che non c’è più, diviene uno strumento che aiuta a ricordare e a dare un senso alla perdita; una tappa importante nel processo di elaborazione del lutto.

L'écriture offre une possibilité de se racconter, de parler de sa maladie, de la définir par ses propres mots, une occasion donc pour redonner valeur à la vie et laisser quelque chose de soi, de sincère et d'intime. Pour les proches, impliqués dans cette expérience par l'A.R.T. dans la préparation de ce texte, ce livre dédié à une personne chère qui n'est plus là, devient un instrument qui aide à se souvenir et donne un sens à la perte. Cela représente ainsi une étape importante dans le processus de l'élaboration du deuil.

Ogni vita è un percorso ad ostacoli e per oltrepassarli c'è bisogno di persone intorno che abbiano fiducia in noi e ci
sostengano. Queste sono le storie che l'A.R.T. vuole raccontare e raccogliere per dare speranza a chi vive situazioni simili e ai famigliari delle persone ammalate. Infondo, non siamo soli… la storia di Marilù ne è la prova.

Ricordati che devi vivere è stato presentato al Congresso della SICP (Società Italiana Cure Palliative) tenutosi a Messina dal 3 al 6 novembre 2008 e in occasione della IX Giornata Nazionale contro la Sofferenza Inutile della Persona Inguaribile, Estate di San Martino, 11 Novembre 2008, a Piacenza, all'interno della tavola rotonda La narrazione: uno strumento di cura e di benessere per chi vive una malattia grave e per i suoi cari.



















giovedì 13 novembre 2008

E' arrivato il Calendario Padì-ART 2009

E’ l’epoca dei calendari, ma questo è veramente speciale...
Due gli obiettivi principali per il Calendario Padì A.R.T. 2009: diffondere la cultura delle cure palliative e dell'hospice e sensibilizzare la popolazione sul IV Anno Polare Internazionale.
C'est l'époque des calendriers, mais celui-ci est vraiment spécial…
Deux sont les principaux objectifs du Calendrier Padi-A.R.T. 2009 : diffuser la culture des Soins Palliatifs et de l'Hospice et sensibiliser la population sur la IV Année Polaire Internationale.

Padì, accompagna il lettore per tutto il 2009. Padì è il personaggio del percorso dell'A.R.T. Padì - Parole Discrete che la nostra Associazione ha creato nel 2000 per parlare con i ragazzi e le ragazze delle loro emozioni e insegnare loro cosa sono le cure palliative e l'hospice. Padì si reca nelle scuole del territorio italiano.

Padi accompagne le lecteur pour toute l'année 2009. Padi est le personnage que notre Association A.R.T. a créé en l'an 2000 pour parler avec les jeunes, petits et adolescents, de leurs émotions et pour leur faire connaître la réalité des soins palliatifs. Padi se rend avec son équipe de formatrices dans les écoles sur tout le territoire italien.

E' un vero e proprio viaggio alla scoperta dei temi proposti, alla scoperta delle splendide immagini delle regioni polari, degli esseri umani e degli animali che le abitano. Si trovano sul fronte dei mesi del Calendario.

C'est un véritable voyage à la découverte des thèmes proposés, grâce aux splendides photos des régions polaires, des êtres humains et des animaux qui y habitent. Vous les trouvez sur le recto des mois du Calendrier.

Sul retro, il Calendario illustra, in modo semplice e diretto, fornendo anche indicazioni pratiche, il mondo delle cure palliative, degli hospice, dell'assistenza domiciliare...

Sur le verso, le Calendrier illustre, de façon simple et directe avec des indications pratiques, le monde des soins palliatifs, de l'hospice, de l'assistance à domicile…

Il Calendario Padì A.R.T. 2009 è realizzato in una pregevole veste ideata dal grafico francese Claude Todoroff in formato da tavolo. (claude.todoroff@free.fr)

Le Calendrier Padi-A.R.T. 2009, calendrier de bureau, a une veste graphique de grande élégance qui a été conçue par l'artiste français Claude Todoroff (claude.todoroff@free.fr).

Puoi avere una o più copie del Calendario Padì A.R.T. 2009
con un contributo minimo a partire da 5.00 euro
Il Calendario Padì A.R.T. 2009
è un'idea simpatica e solidale
per i tuoi regali di Natale!

Il Calendario Padì A.R.T. 2009 aiuta l'A.R.T. a continuare ad aiutare chi ha bisogno!
Averlo è facile!

Scrivici una mail di richiesta in cui indichi numero di copie del Calendario desiderate, indirizzo per la spedizione, modalità di pagamento, dati e recapiti telefonici: artlabagnata@gmail.com

Oppure telefona all'A.R.T. al numero 0523 917686


Vous pouvez recevoir un ou plusieurs exemplaires de notre Calendrier Padi-A.R.T. 2009 avec une contribution minimum de 5 Euros.

Le Calendrier Padi-A.R.T. 2009 aide l'A.R.T. à continuer à offrir son aide à qui en a besoin !

Si vous souhaitez acquérir le Calendrier Padi-A.R.T. 2009, écrivez-nous : artlabagnatamail.com

mercoledì 12 novembre 2008

Quando la narrazione può recare benessere al malato terminale

L'11 Novembre 2008, IX Giornata Nazionale contro la Sofferenza Inutile della Persona Inguaribile, indetta dalla Federazione Cure Palliative, si è tenuta a Piacenza con grande successo.
11 novembre 2008 : IX Journée Nationale contre la Souffrance Inutile de la Personne Incurable.
Les diverses manifestations organisées par l'A.R.T. à Piacenza ont obtenu un grand succès.


Al mattino un convegno dal titolo "La narrazione: uno strumento di cura e di benessere per chi vive una malattia grave e per i suoi cari" ha portato al pubblico presente testimonianze, riflessioni, proposte da esperti di diverse città italiane.

Le matin, un congrès :
"La narration : un instrument de soin et de bienêtre pour celui ou celle qui est atteint d'une maladie grave et pour ses proches".
Témoignages, réflexions, propositions d'experts venus de différentes villes italiennes.

Gli interventi sono stati intervallati da letture realizzate dagli attori dell'Associazione Gruppo Teatrale Quarta Parete.
Stefania Gennari e Tino Rossi della Quarta Parete

Tra i partecipanti, anche delle ragazze e dei ragazzi di Borgo Val di Taro (PR) che stanno seguendo il percorso Padì – Parole Discrete dell'A.R.T. in orario extra scolastico e i loro genitori che li hanno accompagnati.

Parmi les participants, accompagnés par leurs enseignants et parents, des garçons et filles de Borgo Val di Taro, en Province de Parme, qui, dans le cadre d'activités extrascolaires, suivent actuellement le parcours Padi de l'A.R.T. Les jeunes ont été très présents dans le débat et ont posé d'intéressantes questions aux intervenants.

Molte le domande emerse nel dibattito, sia dal gruppo di giovani che dagli adulti.

Importante la presenza delle autorità piacentine: Paola Gazzolo, Assessora alle politiche sociali e giovanili, attività sportive e ricreative, pari opportunità della Provincia di Piacenza, Giovanna Palladini, Assessora ai Servizi Sociali del Comune di Piacenza ed Elisa Cavazzuti, Coordinatore Sociale Aziendale dell’ASL di Piacenza.



RELATORI:
Maria Rosa Vicentini - counselor in formazione Simonton e vice presidente dell’ANDOS, Verona, Le parole delle donne operate di tumore al seno.



Amanda Castello - fondatrice dell’A.R.T., giurista, formatrice, counselor diplomata Simonton Amalia Barontini - familiare: Ricordati che devi vivere, un’esperienza dell’A.R.T. di sostegno al malato e ai suoi cari.


Amanda Castello illustra il primo libro della collana A.R.T. I sentieri della Vita: Ricordati che devi vivere - che narra la storia di Marilù Barontini

Amalia Barontini, sorella di Marilù, racconta la sua esperienza


Nicola Ferrari - psicopedagogista, formatore, Associazione Maria Bianchi, Suzzara (MN): Corrispondenze: la comunicazione epistolare come metodologia di supporto psicologico alle persone in lutto.

Alessandra Augelli - dottore di ricerca in Pedagogia, Università Cattolica di Piacenza: Narrare ed ascoltare nei luoghi di cura.

Itala Orlando, responsabile del Progetto Hospice di Borgonovo V.T. (PC): Oltre il dolore: il caso dell'hospice "Una casa per le cure palliative" di Borgonovo.
Lucia Tagliaferri - membro del Direttivo A.R.T. e responsabile dell'équipe Padì - Parole Discrete, parla della narrazione all'interno del percorso Padì - Parole Discrete come aiuto per i giovani che affrontano la sofferenza e il lutto.

Nel quadro di questa giornata, si è inaugurato nel pomeriggio il giardino dell'hospice "Una Casa per le Cure Palliative" di Borgonovo (PC).



Itala Orlando e Gloria Cuminetti, volontaria dell'hospice Una Casa per la Cure Palliative, durante la Tavola Rotonda.
Libertà 12 Novembre 2008 - Articolo di Federico Frighi


Alla sera, presso lo Spazio Rotative di Piacenza,


il CAD Centro Accademico per la Danza diretto da Elena Repetti, ha presentato due importanti balletti:

Le soir, à l'Espace Rotative de Piacenza, le CAD, Centre Académique pour la Danse, dirigé par Elena Repetti, a présenté deux magnifiques ballets sur le thème de la journée :



Circles della coreografa Cinzia Romiti

Circles, chorégraphie de Cinzia Romiti

Circles
e I Colori della Vita di Elena Repetti.
et Les Couleurs de la Vie, chorégraphie d'Elena Repetti.


Deanna Rossi e Raffaele di Natale - Interpreti di I Colori della Vita

Amanda Castello introduce la serata



Momenti del balletto Circles
Tutte le foto di Circles sono state realizzate dal noto fotografo piacentino Prospero Cravedi che le ha generosamente messe a disposizione dell'A.R.T. per la pubblicazione sul blog





Momenti del balletto I Colori della Vita






Carla Stabielli, Presidente A.R.T. e Amanda Castello, Fondatrice,
con la presentatrice Diletta Rusca e il corpo di ballo del CAD.


La Giornata è stata dedicata al Prof. Vittorio Ventafridda, scomparso lo scorso 23 Ottobre, padre delle cure palliative in Italia, pioniere della lotta al dolore, amico e maestro dell'A.R.T.

La Journée a été dédiée au Prof. Vittorio Ventafridda, père des soins palliatifs en Italie, pionier de la lutte contre la douleur, ami et maître de l'A.R.T., décédé le 23 octobre dernier.