Paperblog A.R.T.Associazione Paulo Parra Ricerca Terminalità: giugno 2010

lunedì 28 giugno 2010

Dalla Francia all’Italia: 1.180 Km... a piedi!

Da Saint Thibault des Vignes a Badia Polesine, passando per Piacenza

Partita il 5 giugno scorso da Saint Thibault des Vignes, città vicina a Parigi, un’équipe composta da due marciatori e un autista ha fatto tappa a La Bagnata di Bettola, sede dell’Associazione Paulo Parra per la Ricerca sulla Terminalità, onlus. Gli atleti sono diretti a Badia Polesine, in provincia di Rovigo, dove prevedono di arrivare il 1°luglio prossimo. I due comuni sono legati da un accordo di gemellaggio firmato nel 2006.

I loghi dei due comuni sul camper dei marciatori

Come il santo Thibault ha potuto collegare una cittadina francese con un comune italiano?

Qualche anno fa uno studioso francese durante le sue ricerche sulla vita di San Teobaldo, trovò che la salma del Santo riposava, fin dalla metà del Mille, nella chiesa di Badia Polesine e scrisse all'allora Arciprete don Dante Bellinato per avere maggiori informazioni e, soprattutto, aver conferma di tale notizia. Ne seguì uno scambio epistolare anche con alcuni cittadini badiesi e da questo primo rapporto piano piano la curiosità per la storia di Badia e il suo patrono crebbe e lo scambio epistolare si andava trasformando in amicizia.
Si venne a conoscere che nella chiesa di Saint Thibault des Vignes si conservava una reliquia di San Teobaldo patrono della città e che la chiesa era intitolata a San Giovanni Battista.

La chiesa di Saint Thibault des Vignes

Questi due aspetti storici e religiosi, il Santo patrono e l'intitolazione della chiesa a San Giovanni Battista dei due paesi europei, fecero maturare l'idea, in un gruppo di badiesi, di avvicinare le due città con un gemellaggio.

Badia Polesine, oggi città di 10.927 abitanti, sorge sulla riva destra del fiume Adige e deve il suo nome all'Abbazia della Vangadizza, importante monastero benedettino fondato prima del Mille in località Vangadizza e soppresso nel 1810 durante la dominazione francese. Si trova in provincia di Rovigo, non distante dall’Emilia Romagna, 65 km da Bologna e 35 km da Ferrara.


L'Abbazia della Vangadizza, Badia Polesine



Per festeggiare il IV anniversario dell’importante accordo di scambio e collaborazione, un cittadino del comune francese, Georges Tambuté, ha proposto un progetto originale ed impegnativo: raggiungere la consorella italiana a piedi, attraversando passi di montagna e pianure.


Georges Tambuté


L’idea sembrava irrealizzabile, ma comunque è stata accettata. Dal 4 al 6 giugno scorso, una folta delegazione di Badia, con numerosi studenti, ha raggiunto la cittadina francese per la partenza della squadra dei marciatori.

Gli studenti della delegazione di Badia Polesine


Camminando per una media di 55 Km al giorno, i due uomini che la compongono, hanno affrontato acquazzoni, freddo, grandine e, adesso, sole cocente in nome dell’amicizia franco-italiana.

Frederic Chabin rifocillato durante la marcia nella strada di montagna

La performance, già di per sé unica, lo è ancora di più se si pensa che uno dei due marciatori, nonché promotore ed organizzatore di questa lunghissima camminata, Georges Tambuté, ha 73 anni. Grande sportivo, ha al suo attivo numerose competizioni nazionali ed internazionali (marce di 24 – 72 ore consecutive).

Il suo compagno d’avventura, ingegnere informatico, Frederic Chabin, 45 anni, è allenatore di atletica.



Frederic Chabin marcia su una strada trafficata: pericolo in agguato!




Il terzo “moschettiere”, già membro della Legione Straniera, Rolf Potke, 69 anni, residente in Belgio, sportivo anche lui, è responsabile del supporto logistico ed autista del camper che serve da campo-base itinerante per gli sportivi.




Rolf Potke


Il percorso è segnato da nomi famosi come Chablis, Chalons sur Saone, Bourg en Bresse, Chambery, il Moncenisio (2083 m), Modane, Susa, Torino, Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova per arrivare, infine, a Badia Polesine.


I marciatori hanno affrontato dislivelli di 450 metri in 10 Km con pendenze anche del 10%.

Il passo a 2083 m: una vittoria duramente conquistata


Un’exploit sportivo, ma anche, come ha riferito Frederic rispondendo alle numerose domande dei membri dell’A.R.T. presso La Bagnata di Bettola (PC), “una difficile sfida individuale che richiede profonda serenità, equilibrio interiore, spirito d’équipe e senso di solidarietà.”



I tre marciatori con alcuni membri dell'A.R.T.,
Grazia Di Stefano e Marco Rava

Georges Tambuté sottolinea quanto “questi 1.180 km percorsi a piedi rappresentano un’esperienza umana indimenticabile, che può essere utile ai giovani. Convivere in un camper per quasi un mese, affrontando fatica e momenti di pericolo su strade trafficate, non è un’impresa da poco, ma è un’occasione per conoscere se stesso, scoprire l’altro, accettarsi reciprocamente e crescere insieme nella nostra umanità.”



I "tre moschettieri"


Rolf aggiunge ridendo “Siamo come i famosi moschettieri, Uno per tutti, tutti per uno! ”.


Rolf e la neve ghiacciata di giugno


Dal 1 al 4 luglio, per l’arrivo degli eroici marciatori, sarà presente a Badia Polesine una rappresentanza francese condotta dal Sindaco di Saint Thibault des Vignes, Sinclair Vouriot.




Il Sindaco di Saint Thibault des Vignes, Sinclair Vouriot,
con alcuni membri della Giunta e del personale comunale prima alla partenza dei marciatori

Ma come s’inserisce in questa avventura la sosta nella nostra provincia?

Un filo sottile lega la storia di questo team e l’Associazione A.R.T. che lì ha sede. La Vice Sindaco di Saint Thibault des Vignes, Mireille Verger, infatti, è da anni membro dell’A.R.T.



La Vice Sindaco di Saint Thibault des Vignes, Mireille Verger




Il lavoro dell’Associazione piacentina non si ferma ai confini italiani, ma è molto sviluppato anche in Europa, in Francia in particolare.



W l'Italia (nonostante...)

Nell’occasione della visita dei marciatori, la fondatrice dell’A.R.T., Amanda Castello, ha illustrato i numerosi progetti dell’Associazione di volontariato e ha chiesto loro di farsi ambasciatori presso il comune di Badia Polesine per allacciare rapporti tra il territorio piacentino e quello rovighese.


Da sinistra, Georges Tambuté, Frederic Chabin e Amanda Castello
a La Bagnata


I tre amici francesi si sono fatti carico della missione, portando con loro importante materiale divulgativo sulle cure palliative, la lotta contro la sofferenza inutile della persona inguaribile, il sostegno alle famiglie e, naturalmente, il progetto Padì - Parole Discrete rivolto alle scuole. Nella stessa occasione, i marciatori hanno voluto diventare membri dell’A.R.T.

Dopo i pic-nic approssimativi fatti durante il loro cammino, gli sportivi hanno particolarmente apprezzato le prelibatezze della cucina piacentina, in particolare i tortelli burro e salvia, la coppa e, naturalmente, da buoni francesi, hanno dato un voto ottimo all’Ortrugo e al Gutturnio delle nostre colline.



Partenza dalla Bagnata di Bettola (PC)
lunedì 28 giugno in direzione Cremona,
poi Mantova e, infine, Badia Polesine.
Auguri e Buon Viaggio!


Domani pubblicheremo anche un filmato che documenta l'impresa epica dei tre "moschettieri" per la celebrazione del gemellaggio tra la città francese di Saint Thibault des Vignese la città italiana di Badia Polesine.



giovedì 10 giugno 2010

Importante evento per le cure palliative italiane: eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Federazione Cure Palliative

Si è svolta a Milano il 4 Giugno scorso l'Assemblea Generale della Federazione Cure Palliative FCP onlus. Grande la partecipazione delle associazioni aderenti che provengono da tutta Italia. Tra queste anche l'A.R.T., membro della FCP da 10 anni.

La Federazione Cure Palliative
(FCP) è una Onlus di secondo livello che coordina, sul territorio
nazionale, 63 organizzazioni non profit impegnate nell'assistenza
ai malati inguaribili e alle loro famiglie.
La FCP è un punto di riferimento per tutti coloro che entrano in contatto con il mondo
delle cure palliative e della terapia del dolore per professione, per necessità,
per studio o per semplice interesse.

Scopo della FCP è,tra gli altri, quello di tutelare presso le istituzioni e la società civile,
i diritti della persona inguaribile o terminale e la qualità delle cure prestate.

Attraverso i loro delegati, le ONP e le Associazioni di volontariato hanno preso parte ad una giornata particolarmente importante: nell'occasione dell'Assemblea, infatti, si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo che guiderà la Federazione per i prossimi anni, come avevamo anticipato sul sito dell'A.R.T. alcune settimane fa.

Un momento rilevante nella vita di un'organizzazione così autorevole, come dimostrano le numerose candidature giunte dai membri FCP di tutta Italia. L'A.R.T. ha deciso di non proporre suoi rappresentanti, ma di riporre la sua fiducia nei candidati presenti.

Alcuni tra i più rappresentativi membri del Consiglio Direttivo uscente hanno voluto lasciare spazio ad un rinnovamento con l'intento di promuovere un cambiamento che possa rilanciare ulteriormente l'attività della FCP. Per questa ragione, nomi illustri delle cure palliative quali la presidente Francesca Crippa Floriani e i consiglieri Claude Fusco, Arnaldo Minetti, Daina Petracchi, Cristina Rebuzzi e Furio Zucco non erano nella rosa delle candidature.

Il significato di questa scelta e il valore del passaggio è ben illustrato dal dr. Furio Zucco, già Presidente della Società Italiana di Cure Palliative S.I.C.P., direttore dell'Hospice di Garbagnate (MI) e presidente dell'Associazione Presenza Amica, tra i "padri" fondatori della FCP, da sempre in prima linea nella battaglia per la diffusione della rete di cure palliative sul territorio italiano, nella lettera inviata a tutti i membri alla vigilia della giornata:

Carissimi amici,

in molti mi avete chiesto perché, per la prima volta, non abbia riproposto la mia candidatura per il prossimo Consiglio Direttivo della Federazione Cure Palliative.


Il momento è particolarmente significativo e quindi ho ritenuto opportuno scrivere a tutti voi per darvi una risposta e soprattutto perché la mia decisione non venga vissuta come l’abbandono della FCP al suo destino proprio da parte di chi, nel lontano 1999, ha voluto e contribuito fattivamente alla sua fondazione. La motivazione della mia scelta è una sola ed è sostenuta dalla stessa, forte motivazione di quegli anni: è tempo di cambiamento nella continuità.


Un Organismo complesso come la nostra Federazione oggi ha bisogno di forze nuove, di energia creativa e di impegno costante da parte di chi ha la possibilità e l'età per reggere il ritmo di un’altra attività di volontariato. Un’attività che si sovrappone a quella costante che, ogni giorno, viene profusa da ognuno di noi sia nei luoghi di lavoro sia nella gestione delle nostre Associazioni di volontari, per raggiungere quegli obiettivi che sin dall’inizio ci hanno accomunato e che ci hanno convinto, 11 anni fa, a fondare la Federazione: la tutela dei diritti dei malati in fase avanzata a causa di una malattia inguaribile e delle loro famiglie, intervenendo sugli aspetti culturali, etici, comunicativi, normativi ed istituzionali.

Proprio nel momento in cui deve essere applicata la Legge 38, della quale molti rivendicano l’esclusiva paternità o maternità, la FCP, sempre indissolubilmente al fianco della Società Italiana di Cure Palliative, dovrà mantenere il suo ruolo di “cinghia di trasmissione” dei bisogni della popolazione verso le Istituzioni, evitando la deriva del predominio di logiche economiche e lobbiste che svuotino i contenuti del movimento per le cure palliative proprio quando devono prevalere i valori etici e qualitativi.


Dunque largo ai giovani, soprattutto se entusiasti!

Entusiasmo, impegno e rinnovamento nella continuità: questi, insomma, i punti cardinali che dovranno orientare la rotta del nuovo Consiglio Direttivo alla guida della FCP.

Nella sua lettera, il dr. Zucco ha voluto menzionare e ringraziare alcune persone che hanno profuso il loro impegno nella FCP e nelle rispettive realtà di appartenza, contribuendo a "rendere possibile il raggiungimento di risultati impensabili." Tra i membri dei Consigli Direttivi della FCP dal 1999 al 2006, è stata ricordata la Fondatrice dell'A.R.T., la dr.ssa Amanda Castello, da anni impegnata in prima linea, come volontaria e come professionista, nella battaglia per la diffusione della cultura delle cure palliative in Italia.








da sinistra, la dr.ssa Patrizia Budda, la dr.ssa Amanda Castello, relatrice al XII Congresso Nazionale SICP, il dr. Luigi Grassi e il dr. Augusto Caraceni.


Un'altro ringraziamento importante va a Daisy Gay, segretaria FCP, punto di riferimento per tutti gli aderenti, al quale l'A.R.T. si unisce pienamente:

"Un caro abbraccio a Daisy Gay. Senza di Lei e senza il suo impegno, il suo entusiasmo e il suo sorriso per tutti la FCP, in tutti questi anni, non avrebbe potuto contare su una memoria storica ed operativa veramente unica."


Daisy Gay, a destra, con Lucia Tagliaferri durante il Congresso Nazionale della SICP 2009

Le 47 Associazioni presenti all'Assemblea, tramite i loro delegati, hanno eletto tra i 17 candidati, i 10 membri del nuovo Consiglio Direttivo che abbiamo il piacere di presentarvi, con le rispettive Associazioni e città di provenienza oltre che, laddove possibile, le foto.

Giovanna Bacchini, A.V.D. Reggio Emilia - Segretario





Marta Bottino, Ass. Gigi Ghirotti Genova





Rocco Ditaranto, Fondazione Lu.V.I. Milano






Vittorio Guardamagna, Ass. Presenza Amica Garbagnate Milanese








Anna Mancini, ADVAR Treviso








Luca Moroni, Ass. Amici dell'Hospice di Abbiategrasso (MI) - Presidente






Giorgio Trizzino, SAMOT Palermo - Vicepresidente






Paola Serranò, La Compagnia delle Stelle Reggio Calabria






Daniela Galimberti, Ass. Il Mantello M. Comense (CO) - Tesoriere

Luigi Massaglia, ACCP Alfio Privitera Crema (CR)

Del Consiglio Direttivo fa parte inoltre il dr. Giovanni Zaninetta in quanto Presidente della Società Italiana di Cure Palliative, SICP.

Lo stesso Direttivo, riunitosi per la prima volta lo stesso giorno, ha eletto tra i nuovi membri del CD la persona che guiderà la FCP in qualità di Presidente: il dr. Luca Moroni.

Con una lettera ufficiale inviata a tutti i membri, il nostro Presidente ha dato l'avvio ai lavori del nuovo Consiglio.



A votazioni concluse, il dr. Giovanni Zaninetta, Presidente della SICP, ha presentato un’interessante relazione dal titolo La prima legge italiana sulle cure palliative (L. 38/2010): un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza.


Trattasi di uno tra i più significativi traguardi raggiunti grazie al contributo di tutti coloro che si battono per le cure palliative in Italia. La FCP, tra questi, ha avuto un ruolo rilevante nella definizione della legge, collaborando con il Ministero per la stesura della stessa.

Come sottolinea il titolo dell’intervento del dr. Zaninetta, e come abbiamo avuto modo di evidenziare più volte nelle pagine del nostro blog, la legge non può che essere un punto di partenza ed è fondamentale proseguire in questa battaglia di civiltà.

Alla luce del valore delle riflessioni del dr. Zaninetta, desideriamo poterle condividere con chi non era presente pubblicando sul blog alcuni estratti.


Lo faremo nei prossimi post
continuate a seguirci!