La legge prevede la semplificazione nella prescrizione dei farmaci antidolore. Finalmente è stato abolito il ricettario speciale per la prescrizione degli oppioidi. La resistenza culturale al suo utilizzo ha contribuito per anni a collocare l’Italia agli ultimi posti per il consumo di questi farmaci, indispensabili per il controllo del dolore severo, in Europa e nel mondo. Ora basterà la normale ricetta del Sistema sanitario nazionale.
Il dolore non è più considerato un semplice sintomo, ma una sindrome da prevenire o curare in modo adeguato. Il dolore, quando non è più un campanello d’allarme, ma una componente permanente della vita, diventa inaccettabile.
Ancora oggi, ogni anno, il 15-20% della popolazione mondiale soffre di dolore acuto e il 25-30% soffre di dolore cronico. Un numero ancora limitato di ospedali ha iniziato a stilare programmi e ad intraprendere iniziative per lenire la sofferenza dei pazienti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, si impegna nel promuovere delle campagne contro il dolore a livello planetario.
L’A.R.T. è attiva da anni nell’opera di sensibilizzazione e informazione a temi così delicati e sostiene questa causa attraverso il Progetto Piacenza senza Dolore, ideato da Amanda Castello, fondatrice dell’A.R.T.
Per affrontare e curare adeguatamente il dolore, è necessaria una quantificazione tale da permettere un intervento mirato ed efficace. Non dimentichiamoci che il dolore e la sua percezione sono fenomeni soggettivi: ci sono persone con una soglia del dolore più alta di altre. Essendo il dolore un esperienza individuale, le metodiche usate per la sua misurazione sono di natura soggettiva: il livello di dolore non dipende da quanto gli altri pensano che la persona soffra, ma da quanto la persona dice di soffrire. Per questo, già nel 2005 l’A.R.T. ha creato e distribuito il
Si tratta di una scala analogica visiva VAS di tipo WONG BAKER: consiste in una serie di disegni che rappresentano le variazioni di gravità del dolore. Padì, il personaggio che rappresenta il lavoro che l'A.R.T. porta avanti con i più giovani, ha dato il volto alle espressioni facciali che rappresentano i vari livelli di dolore.
Il Regolo Padì A.R.T. è stato distribuito in questi anni alla popolazione, negli ospedali, in RSA, Case di Riposo e hospice oltre ad essere stato utilizzato all’interno di vari progetti di ricerca realizzati dall’A.R.T.
Per saperne di più sul Regolo di Padì A.R.T. o averlo, contattateci!